Informazioni tecniche
Le parti essenziali che costituiscono un cavo elettrico sono tre: il conduttore (in rame e/o alluminio), l’isolante e la guaina protettiva (entrambi costituiti da materiali termoplastici di varia origine). A seconda della misura della sezione, il cavo può essere arricchito di un ulteriore sistema isolante chiamato cintura. In base alla quantità di tensione elettrica che dovrà sopportare, esso può essere provvisto di un elemento di protezione aggiuntivo detto schermo o armatura (si tratta sostanzialmente di un altro nastro di rame).
L’anima di un cavo è costituita dall’unione tra il metallo conduttore e il materiale isolante che lo avvolge. A seconda della sua composizione, un cavo può avere una o più anime e relative denominazioni (unipolare; bipolare; tripolare; quadripolare; pentapolare e multipolare) .
La sezione indica lo spessore conferito al cavo dai conduttori posti al suo interno e si esprime in millimetri quadrati. Maggiore sarà la quantità di corrente stimata all’interno di un cavo, più grande dovrà essere la sua sezione: questo principio sta alla base del dimensionamento di un impianto elettrico.
Le dimensioni dei cavi che regolano gli impianti domestici sono comunemente stabilite in base ai seguenti riferimenti della sezione:
- 6 mm2 per i montanti (le condutture che collegano il quadro elettrico di una residenza al contatore dell’ente che eroga l’energia elettrica e che si trovano solitamente nei sottoscala degli edifici condominiali);
- 2,5 mm2 per i circuiti che alimentano prese ed elettrodomestici fissi come il condizionatore;
- 1,5 mm2 per i circuiti della luce.
Il dimensionamento consiste nell’effettuare un’appropriata proporzione tra, il passaggio di corrente stimato per un impianto, e lo spessore dei cavi all’interno dei quali transiterà l’energia elettrica. Si tratta di un aspetto della massima importanza quando si progetta un impianto. Un dimensionamento scorretto potrebbe infatti causare al circuito seri problemi di sicurezza.
Se la sezione di un cavo è troppo piccola rispetto alla quantità di corrente che passa al suo interno, il cavo tende inevitabilmente a surriscaldarsi. Tale surriscaldamento può produrre un corto circuito e il successivo divampare di un incendio. Evenienza i cui pericoli per cose e persone sono alquanto noti.
Si definisce cablaggio (o cablatura) l’insieme di cavi che formano un collegamento. Esso può riferirsi sia ai collegamenti che costituiscono le componenti di un apparecchio, che a quelli relativi ad un impianto elettrico, elettronico o telematico. Per estensione, il termine sta ad indicare anche la messa di opera di questi collegamenti e, dunque, le operazioni che sottendono l’istituzione di dette reti.
Innanzitutto un cavo può essere più o meno flessibile, a seconda dei materiali che lo compongono e scelti rispetto all’impiego ed al luogo ove è posto. Le classi di rigidità/flessibilità riconosciute universalmente valide sono quattro e note con gli identificativi numerici 1, 2, 5 e 6 dove 6 rappresenta la composizione dotata di maggiore flessibilità. Una fondamentale prerogativa dei cavi è inoltre quella di essere il più possibile ignifughi e cioè dotati di una certa resistenza al fuoco.
La resistenza al fuoco indica la capacità del cavo di restare operativo dal momento in cui viene esposto a fiamme dirette. Questo parametro viene calcolato in base ai seguenti tempi di riferimento: 15, 30, 60, 90 e 120 minuti.
Perché permette ai cavi di funzionare anche in casi d’incendio estremi. La resistenza al fuoco dei cavi garantisce infatti un certo perdurare del funzionamento dell’impianto elettrico e di tutti i dispositivi elettronici ad esso collegati, come le ventole di aspirazione, i rilevatori di fumo e le spie luminose delle uscite di sicurezza. Tutti elementi che consentono, alle persone eventualmente presenti nel luogo dell’incidente, di avere una certa visibilità e, quindi, maggiori possibilità di evacuazione.
Il colore della guaina indica il ruolo che, il cavo posto al suo interno, ha nell’ambito di un impianto e, dunque, la funzione che esso ricopre nel sistema di funzionamento dell’impianto stesso.
La combinazione giallo e verde indica i cavi di messa a terra, vale a dire quelli preposti a scaricare a terra la dispersione elettrica di un impianto. Il cavo di colore nero, marrone oppure grigio è la fase e cioè l’elemento che porta corrente all’impianto. Quello blu è il neutro ovvero sia il cavo di bilanciamento, mentre tutti gli altri colori eventualmente presenti, sono quelli dei cosiddetti ritorni, vale a dire i cavi che chiudono il circuito di transito dell’energia elettrica.
Gli elementi di un circuito elettrico possono essere collegati tra loro in diverse modalità. Le principali varianti sono costituite dal collegamento in serie e da quello in parallelo.
Se due conduttori sono collegati in serie, essi vengono attraversati dalla medesima corrente, che passa in successione dall’uno all’altro. Se due conduttori sono invece collegati in parallelo, la corrente che passa attraverso essi si divide in due rami, per poi riunirsi dopo averli attraversati. Nei collegamenti effettuati in serie, tutti gli elementi del circuito devono funzionare contemporaneamente: per questo motivo, se una parte non funzionasse, bisognerebbe fermare tutto l’impianto per ripararla o sostituirla. Nel caso di elementi collegati in parallelo è invece possibile intervenire al bisogno su una sola parte del circuito, mentre le altre parti continuano regolarmente a funzionare.
Regolamenti e normative
Il passaggio di cavi nei pressi di uno spazio privato è regolato da un’apposita normativa denominata “servitù di elettrodotto“.
La servitù di elettrodotto stabilisce che il proprietario di uno spazio privato, che sia un terreno o un edificio, debba consentire nella sua proprietà il passaggio di tutti gli impianti di pubblica utilità. Quindi sia cavi di tipo elettrico che, eventualmente, anche le tubature di erogazione dell’acqua. In caso di opposizione alle operazioni di passaggio, la società fornitrice di quel determinato servizio può ricorrere per vie legali ottenendo da un giudice una sentenza costitutiva della servitù. Grazie a tale provvedimento amministrativo, il passaggio dei cavi presso l’abitazione potrà dunque avvenire in modo coatto, senza cioè il consenso esplicito del proprietario coinvolto.
La regolamentazione per i cavi elettrici rientra nella normativa emanata dall’Unione Europea e denominata CPR, acronimo di “Regolamento Prodotti da Costruzione“. Essa stabilisce quali requisiti debbano avere tutti i prodotti da installazione permanente nelle opere di costruzione e dunque anche i cavi relativi all’energia elettrica e alle telecomunicazioni. Più in particolare la normativa si sofferma sulla capacità dei cavi di resistere al fuoco e in base ad essa li suddivide in 7 classi di appartenenza (Aca, B1ca, B2ca, Cca, Dca, Eca e Fca).
I cavi vanno smaltiti sul territorio italiano in base alla regolamentazione rivolta ai RAEE (letteralmente “Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche“). La normativa prevede indicazioni potenzialmente differenziate sulla base del proprio comune di residenza. Ad ogni modo si può sempre fare riferimento alla consegna presso l’isola ecologica più vicina: un’area attrezzata allo scopo di raccogliere tutti quei materiali non convogliabili nei consueti canali dedicati allo smaltimento dei rifiuti.
In questo caso è possibile consegnare i cavi dismessi ai fornitori di prodotti elettronici, i quali provvederanno in modo autonomo all’opportuno smaltimento degli stessi. Il decreto numero 65 emanato nell’anno 2010 dal Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero per lo Sviluppo Economico e con quello della Salute, ha stabilito infatti che queste attività commerciali sono obbligate al ritiro di detti materiali in forma gratuita e alla successiva consegna degli stessi presso i centri di raccolta autorizzati. Tali esercenti sono altresì obbligati ad informare gli utenti di questa opportunità, anche tramite cartellonistica dedicata.
Anche in questo caso è possibile consegnare tali materiali agli esercenti che vendono e distribuiscono prodotti elettronici. Essi sono obbligati al ritiro secondo quanto stabilito dal decreto numero 65 del 2010 emanato dal Consiglio dei Ministri. In ogni caso é assolutamente vietato assegnare questo tipo di rifiuti ad altre tipologie di raccolta, differenziata o indifferenziata che sia.
Usi e prodotti
Le tipologie di cavi elettrici sono molteplici. La loro classificazione si riferisce ad una serie di variabili tecniche e di valutazioni specialistiche. Queste tengono conto in primo luogo della composizione dei materiali e poi del tipo d’impianto nell’ambito del quale il cavo è collegato. Bisogna inoltre considerare che questo settore, come e più di altri, è in continua evoluzione: le relative tecnologie subiscono quindi delle modificazioni perpetue, sempre volte a migliorare le prestazioni e ad ottimizzare le condizioni di fruizione delle reti elettriche, elettroniche e di telecomunicazione.
Dipende da quelle che sono le esigenze personali. In linea generale, possiamo consigliare di provare i modelli distribuiti da Syncwire, Gritin, Ugreen, Posugear e LinkinPerk. Si tratta di cavi compatibili con qualsiasi dispositivo di riproduzione audio che abbia una porta ausiliaria da 3,5 millimetri (come ad esempio cuffie, iPod, iPhone, iPad, Echo Dot, Tablet, Laptop, Hi-Fi, Autoradio, Smartphone, Lettore MP3). Grazie agli ottimi materiali ed alla tecnologia all’avanguardia, garantiscono un suono pulito e di alta qualità in ogni situazione. I prezzi di partenza sono normalmente compresi tra 5 e 15 euro circa. Nello stesso ordine di costo consigliamo di provare anche i cavi per la riproduzione audio digitale forniti da Amazon Basics.
I cavi per la riproduzione dei segnali video sono di tipo coassiale. Anche in questo caso la scelta dipende dall’uso specifico che deve fare l’utente. In linea di massima, per la semplice riproduzione video, come per i computer e i videogiochi Play Station, Xbox, Nintendo e Wii, segnaliamo gli adattatori di Amazon Basics, LinkinPerk, Ivanky e Kabel Direct. Si tratta di modelli dalla massima affidabilità e resistenza, in grado di offrire una tensione ottimale del segnale di riferimento su qualsiasi dispositivo. I prezzi risultano generalmente compresi tra 8 e 15 euro circa.
Per quanto riguarda i cavi usb, essendo quotidianamente utilizzati a casa e in ufficio per le più diverse esigenze, può essere opportuno fare riferimento a dei cavi singoli oppure a dei pratici kit multi pezzi. Si tratta di confezioni costituite da supporti dalla massima adattabilità, ed in grado di fornire alte prestazioni di ricarica e di trasferimento dati su ogni dispositivo. Per fare degli esempi, possiamo segnalare i modelli distribuiti tra gli altri da Rampow, Gritin, Rankie, Raviad ed Amazon Basics. I prezzi oscillano mediamente tra 5 e 10 euro circa.
I cavi sono fissati mediante clip apposite chiamate fermacavi. Sul mercato sono disponibili svariate tipologie, per adattarsi facilmente ad ogni spessore di cavo, al numero ed anche alla collocazione nello spazio abitativo (a terra, a parete, sui mobili). L’impiego dei fermacavi è utile sia da un punto di vista estetico, perché conferisce ordine, che da un punto di vista della sicurezza. I cavi raccolti e fissati opportunamente, infatti, permettono di evitare grovigli in grado di produrre inconvenienti tecnici al circuito, oppure incidenti domestici dovuti movimentazioni accidentali o maldestre dei fili di collegamento di un impianto.
I supporti di fissaggio si differenziano principalmente in base alle dimensioni e alla lunghezza dei cavi e rispetto al loro posizionamento. Per i cavi a terra e a parete possiamo segnalare degli ottimi modelli universali forniti in particolare da D-Line, Agptek e U-horizon. Si tratta di prodotti venduti singolarmente o in pratiche confezioni multipack, a seconda del bisogno. Si possono fissare con il nastro adesivo già presente sul supporto, oppure con le viti per fornire maggiore stabilità.
Una menzione specifica meritano proprio i dispositivi di protezione per i cavetti usb, come quello dello smartphone. Tali fili sono infatti soggetti più di altri a sfilacciamenti di varia entità ed a rotture accidentali, a causa dell’impiego frequente e agli spostamenti effettuati per le operazioni di ricarica e di trasferimento dei file. In particolare, bisogna salvaguardare la porzione di cavo situata in prossimità del connettore usb, che è la parte più delicata perché soggetta a continui piegamenti.
Per proteggere i cavetti usb dalla presa degli animali domestici, sono ottimi i salvacavi in TPU elastico distribuiti da diverse linee come Magic Deal, Sodial, Kalolary e Tuparka. Queste protezioni possono essere utilizzate anche per preservare fili già danneggiati, prolungandone la durata e consentendo in tal modo di ritardarne la sostituzione o l’acquisto. In base al numero pezzi, i prezzi sono compresi tra 4 e 15 euro circa.
Si tratta di un’esigenza comune a molti sportivi e agli amanti del fitness all’aperto. A tal proposito sono quindi stati ideati degli appositi supporti per tenere fermo il cavetto ed evitare sollecitazioni e urti nel collegamento al dispositivo. Le varianti disponibili di questi prodotti sono molteplici e colorate, alcune realizzate in un design accattivante e simpatico. A tal proposito segnaliamo le proposte fornite da Aitsite, Larcenciel, Kalolary e Newseego. Si tratta di kit multi pezzi pratici e leggeri, compatibili in modo universale con una grande quantità di dispositivi. Vengono generalmente venduti ad un prezzo compreso tra 4 e 15 euro circa. La variazione di costo non è legata a particolari differenze di materiali e di design, ma risulta dovuta perlopiù alla fornitura dei supporti presenti in confezione.